Centrale Montemartini un Museo da Scoprire la Guida

A Roma c’è un museo un po’ particolare, lontano dal centro turistico che in pochi conoscono e che vale la pena visitare, si tratta della centrale MONTEMARTINI. Si trova stretta tra via Ostiense ed il Tevere e l’ubicazione non è casuale.

Questo posto ospitava fino agli anni 60 la centrale Termoelettrica che forniva elettricità ad una buona parte di Roma. La vicinanza al Tevere era necessaria per utilizzare l’acqua che raffreddava le caldaie. Alla fine degli anni 80 lungimiranti politici, in collaborazione con la ristrutturazione che fece l’ ACEA, pensarono di “riconvertirla” e di trasformarla in un polo museale.

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L’idea era quella, riuscitissima, di mescolare architettura industriale e reperti dell’ epoca romana. Oggi chi entra dentro il polo museale può ammirare i motori della vecchia centrale termoelettrica, le caldaie, i condotti e contemporaneamente statue, marmi, mosaici e oggetti d’arte di epoca romana. Insomma un bel connubio che merita assolutamente una visita.

La struttura fa parte del polo dei Musei Capitolini, è statale, e ospita spesso mostre permanenti o itineranti. Spesso vengono aperte alcune parti del museo che non sempre sono disponibili alla vista, per cui è bene controllare se ci sono mostre sul sito ufficiale.

Se avete voglia di continuare il vostro giro turistico attraversate la via Ostiense per giungere alla Garbatella, la visita vale la pena, leggete prima il nostro articolo sulla Guida della Garbatella.

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centrale elettrica montemartini nel 1924

La storia della centrale Termoelettrica dell’ Ostiense

la centrale fu inaugurata nel 1912 e ampliata nei decenni successivi. In particolare il 21 aprile 1933 , alla presenza di Benito Mussolini, furono installati due enormi motori diesel da 7500 Hp (due tempi ad iniezione ad aria compressa) della Flavio Tosi di Legnano che avrebbero dovuto alimentare il nuovo quartiere EUR, non molto distante, dedicato all’ esposizione universale.

Da una parte quindi la centrale generava elettricità in modo continuo grazie alle turbine a vapore alimentate a carbone e dall’ altra la produceva grazie ai motori a nafta nei periodi di punta, di maggior assorbimento da parte delle famiglie romane.

Nel 1954, in concomitanza con la fase di progressivo declino della Centrate termoelettrica, tutti i macchinari della Sala furono dismessi e venduti, mentre I ambiente, parzialmente rimaneggiato e divìso in due settori attraverso saracinesche metalliche, venne riutilizzalo dall’ Acsa. in parte come laboratorio di collaudo per l’alta tensione e in parte come falegnameria.

Alla fine degli anni 60 la centrale smette di funzionare. Piú di un ventennio ferma, destinata a depositi vari, poi alla fine degli anni 80 la decisione di restaurarla e di adibirla a polo museale che viene inaugurato nel 1997 con giunta Rutelli.

caldaia-montemartini

caldaia sala montemartini

Le statue romane del museo

all’ interno del Museo trovano posto ben 400 statue, ma anche sarcofaghi, mosaici, gioielli ed altri pezzi importanti di epoca romana. Tra le tante statue ci è piaciuta sicuramente quella di una “Dea, divinità femminile” che doveva essere alta 8 metri. Risalente al 101 avanti Cristo si trovava a Largo Argentina nei pressi del teatro di Pompeo, dove era stato ucciso Giulio Cesare. E’ rimasta la grande testa, un braccio e due frammenti dei piedi.

 

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statua dea femminile di 8 metri rinvenuta a largo argentina

Molto bella anche la “testa di Cleopatra” in marmo di età ellenistica e la statua di Marsia rinvenuta nella Villa delle Vignacce che apparteneva a  Quinto Servilio Pudente

Il treno di Pio XI

in una vecchia sala macchine ospitante alcune caldaie è stato trasferito quello che era il treno speciale di PIO IX, ovvero Giovanni Maria Mastai Ferretti diventato Papa nel 1846.

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Siamo nell’ultimo periodo dello Stato Pontificio prima dell’ Unità d’Italia ed il Papa capisce subito l’importanza della ferrovia. Fa costruire alcune strade ferrate per collegare Roma ad altri centri pontifici nel Lazio e verso Ancona e Bologna. Il treno papale è pronto nel 1858, realizzato da una società francese che per 140mila franchi lo trasferisce a Roma via Mare da Marsiglia a Civitavecchia.

treno-papale

E’ composto da 3 carrozze, in una ospita una “cappella”, in una , la “sala del trono” c’è il salotto, l’ultima carrozza, aperta, era usata per le benedizioni.

Oggi i visitatori della centrale Montemartini possono godere della vista di quello che è il piú vecchio treno ancora integro presente in Italia.

Indirizzo Centrale Montemartini: via OSTIENSE 106 ROMA. Metropolitana vicino: Garbatella e Piramide LINEA B. Ampia possibilità di parcheggio.

 

 

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